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Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio a Mazzè

Un panorama sul vercellese

La chiesa parrocchiale di Mazzè, dedicata sin dai tempi più antichi ai Santi Gervasio e Protasio, fu costruita prima del 1286 (quando viene citata per la prima volta in un documento).
Secondo le fonti orali medievali, in seguito trascritte, la chiesa in origine fungeva come una sorta di cappella privata per i feudatari locali ed i loro coloni e servitori, con giurisdizione religiosa limitata al castello ed alle sue dirette dipendenze. Come luogo di culto aperto al pubblico e con giurisdizione su tutto il teritorio, la si trova citata per la prima volta nel 1349, quando alla chiesa dei Santi Gervasio e Protasio fu unita la chiesa di San Lorenzo, una delle più antiche parrocchie di Mazzè. Questo però non significa che soltanto a partire da quell'epoca la chiesa abbia svolto una funzione spirituale rivolta a tutta la comunità, funzione che invece, probabilmente, aveva già da tempo assunto.

E' in ogni caso accertato che la struttura primitiva della chiesa avesse dimensioni molto modeste e semplici, mentre la chiesa che si può osservare oggi è il risultato di numerosi interventi e di profonde trasformazioni operate nel tempo, fra cui l'abbassamento di oltre un metro dell'originario piano basale della chiesa primitiva.
La chiesa dei Santi Gervasio e Protasio si trova sulla sommità della collina morenica di Mazzè, ai piedi del castello e in posizione rialzata rispetto al piano stradale, con sviluppo est-ovest e con vista che spazia sulla pianura vercellese fino a scorgere, nei giorni di piena visibilità, la cupola di San Gaudenzio a Novara.
Alla chiesa si accede attraverso un'ampia gradinata. La facciata, in stile barocco, ha la sommità a forma di semicerchio sensibilmente ripiegato alle estremità, per poggiare sul muro frontale. Sopra il portale di ingresso, all'interno di un riquadro a forma di trapezio, è raffigurato uno scudo col leone rampante in campo azzurro. Più in alto, all'interno di una cornice ovale, si trova l'immagine della Beata Vergine Assunta, circondata da angeli e protetta dai Santi Gervasio e Protasio. Quattro grosse anfore in terracotta, tipiche delle decorazioni barocche canavesane, adornano la parte superiore della facciata, sulla cui cima è murata una grande croce in ferro.
L'interno della chiesa è in stile basilicale a tre navate, di cui quella centrale più imponente, meno grandiose quelle laterali. L'allineamento dei pilastri piuttosto irregolare e la piattaforma, su cui poggiano il presbiterio, il coro e la sagrestia, sollevata di otto gradini rispetto al piano generale, rivelano le trasformazioni subite dalle chiesa, con i rimaneggiamenti delle strutture preesistenti e l'aggiunta di nuove struttre.
Tra le opere di maggiore interesse all'interno della chiesa vi sono l'altare maggiore, cui si accede salendo un'ampia gradinata marmorea disposta a semicerchio, e la tela che lo sovrasta, raffigurante la B.V. Assunta con gli angeli e santi patroni, opera del pittore Visetti di Montanaro.
Nella navata sinistra, entrando, si incontra subito il battistero, seguito da altri altari minori. Il primo è l'altare del Sacro Cuore, con un pregiato dipinto del Morgari. Seguono gli altari delle Figlie di Maria, con la raffigurazione dell'Immacolata insieme a Sant'Agnese, e, per ultimo, l'altare della Madonna delle grazie, con l'effigie racchiusa in una nicchia, alla quale fanno da corona i quindici misteri ed ai fianchi le statue di San Domenico e di Santa Caterina.
Nella navata destra si trovano, all'inizio, la statua di Maria Assunta, di pregiata fattura e proveniente dalla Val Gardena. Seguono gli altari dell'Immacolata, di Santa Marta e, per ultimo, l'altare detto "del castello", che raccoglie il sepolcro del conte Francesco Valperga, ultimo discendente della nobile famiglia canavesana, che si estinse in linea maschile nel 1840.
Le pareti, il soffitto e tutti gli interni furono completamente restaurati dal parroco don Lorenzo Bocca nel Novecento, mentre le attuali decorazioni furono eseguite nel 1948 dal pittore Giovanni Comoglio di San Giorgio Canavese.
All'interno della chiesa sono inoltre degni di menzione le rappresentazioni della Via Crucis in stile goticheggiante, scolpite in legno da artisti della Val Gardena e gli splendidi lampadari in vetro di Murano.
Accanto alla chiesa sorge il campanile, già torre civica, costruito nel 1744 da Giovanni Massa di Caluso.

Comune: Mazzè (TO) | Regione: Piemonte | Localizza sulla mappa
La chiesa parrocchiale ed il castello di Mazzè visti dal ponte sulla Dora
La chiesa parrocchiale ed il castello di Mazzè visti dal ponte sulla Dora
(foto di: Andrea Miola)
 
Il campanile della chiesa dei santi Gervasio e Protasio
Il campanile della chiesa dei santi Gervasio e Protasio
(foto di: Andrea Miola)
 
Il campanile della chiesa dei santi Gervasio e Protasio
Il campanile della chiesa dei santi Gervasio e Protasio
(foto di: Andrea Miola)
 
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